martedì 29 agosto 2017

La regola del Buon Senso


Eccoci arrivati alla fine dell'estate.
Un'estata calda, caldissima, senza pioggia, di quelle che tutti i motociclisti vogliono.
Un'estate che ci ha permesso di dare sfogo alla nostra voglia di libertà ma un'estate, ancora una volta, drammatica per il pesante tributo che la nostra passione ha dovuto riconoscere alla signora di nero vestita.
Un'estate che ha portato via a tanti di noi un famigliare, un amico, un compagno di viaggio.
Un'estate...come quella di ogni anno.


Il destino, quasi sempre, si presenta davanti a noi e chiede conto di tante cose. Spesso, troppo spesso la vince lui. 
A volte ci giochiamo il jolly e a volte possiamo farlo dannare prima che decida per noi.
Invece lo aiutiamo con:
l'imprudenza, 
la distrazione, 
l'inconsapevolezza di avere sotto di noi potenze inaudite (quando provo moto da 160 cv e 160 kg, senza controlli elettronici mi vengono i brividi e setto il mio cervello in modalità slow), l'abbigliamento non adatto, 
il casco vecchio di anni, 
la zavorrina che non abbiamo istruito su come stare in sella
 
Possiamo certamente rendergli la vita meno facile osservando quella semplice regola che si chiama

BUON SENSO

In cosa consiste?
Porto spesso come esempio, quando mi trovo a chiacchierare con Clienti che hano riposto in me fiducia per fare un giretto in Oltrepò, quello di un motociclista (anche se faccio fatica a definirlo tale) che si è presentato su una supersportiva in compagnia della sua ragazza con un abbigliamento idoneo solo ad una piscina:
scarpe di tela leggerissime lui, infradito lei
pantaloni al ginocchio lui, mini-short lei
t-shirt pubblicizzata lui, smanicato all'ombelico lei
entrambi con casco minicalotta segnato in più punti ( prova inconfutabile di incuria).

Mi sono rifiutato di portarli con me. Ho preso insulti, minacce, richiesta di rimborso, non solo della quota pagata ma di danni. Li ho educatamente (...) salutati e sono partito con il resto del gruppo.
Li abbiamo trovati a terra su un tornate il pomeriggio, con ferite lievi per loro fortuna, ma con abrasioni vastissime su tutto il corpo, che resteranno tutta la vita a ricordo della loro immensa stupidità.
Ma, dico io, andreste mai a nuotare con stivali e cappotto? 
A sciare in fuori pista in costume da bagno?
A pescare in giacca e cravatta?
Allora, perchè andate in moto, passione tra le più pericolose, ne dobbiamo essere consapevoli, senza l'abbigliamento adatto?

La regola del buon senso dice che non basta l'eperienza per prevenire; occorre conoscere le regole fondamentali sulla sicurezza, a partire da come si sale in moto.
Troppe volte mi è capitato di vedere motociclisti caduti da fermi, con la marmitta bollente appoggiata sul polpaccio...Ma se i costruttori, la maggior parte, mettono il cavalletto a sinistra e la marmitta a destra, per quale ragione vuoi salire da destra? perchè non vuoi sfruttare l'aiuto di quel piccolo braccio metallico di trenta centimetri a cui affidi la tua amata motocicletta nei parcheggi?

La regola del buon senso ti fa chiedere come mai la tua ragazza durante la guida si appoggia a te. Pensi che ti desideri così tanto? NO, semplicemente fa la prima cosa che le viene in mente se non le dici di sorreggersi ai maniglioni o, nelle supersportive, appoggiare le mani al serbatoio e stringersi a te solo in accelelrazione.

La regola del buon senso dice che impennare la tua moto è una delle cose più stupide e pericolose da fare. L'applauso lo ricevi solo da barellieri, carrozzieri e concessionari moto.

La regola del buon senso dice che su strada si rispetta il codice, le velocità indicate, la striscia continua, le precedenze e tutte quelle che, apparentemente, sono scocciature. E' un po come la storia del freno posteriore mai utilizzato! secondo voi perchè le case costruttrici ce lo hanno messo sotto il piede destro?; in pista, e solo in pista, si da sfogo alla voglia di velocità. 

Ancora, la regola del buon senso dice che...
per sciare hai il maestro,
per giocare a calcio hai l'allenatore,
per il tennis ti spari ore e ore di istruttore,
e vai a scuola, spesso, anche di burraco. E di pericoloso in questi sport c'è pochino, che ne dici?
Visto che ci sono vari corsi di Guida Sicura, perchè non investi un po del tuo tempo e rimandi l'acquisto del pezzo iperspeciale (ma serve?) e non ti fai un buon corso?


Lampss,

ilMac







5 commenti:

  1. Grazie per averla pubblicata, è bellissima e utilissima la tua: "La regola del buon senso", linguaggio molto chiaro, preciso e tecnico. Anche se è una quinta elementare, a settembre stampo le copie e la leggeremo insieme con i miei alunni perché molti genitori della mia classe, come me, hanno la passione per le moto, spesso portano con loro i figli, a cui l'hanno trasmessa.... e sicuramente, fra qualche anno, a loro volta andranno in moto... . Antonietta Bertolotti

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    1. Grazie Antonietta. Hai colto perfettamente il senso del blog. Se dovesse servire, sarò onorato di raccontare alcune cosucce in aula. Buon tutto. Mac

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  2. Grazie a te Mac di tutto, sei molto gentile e disponibile. Buon tutto a te. Anto

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  3. Sintesi perfetta di situazioni dove arriva il limite del buon senso, inesistente, e la completa mancanza d'umilta quando vengono poste osservazioni volte al bene ma prese come affronti personali. Volevo raccontare di un episodio in cui un 50enne ha affrontato un rettilineo dietro al mio furgone sperimentando l'effetto suolo del suo casco spagnolo, non sapendo però dell' esistenza del decollo dello stesso. Si può immaginare un possibile atterraggio del centauro, magari distratto dai suoi esperimenti tipo collaudatore di X15 in cui poteva utilizzare come pista il lunotto posteriore di qualsiasi macchina o del mio furgone. Eppure ingegneri di dubbia esperienza avevano predisposto una cosa chiamata cinturino, difficoltoso da allacciare come le scarpe per un bimbo di 5 anni. Episodi a parte credo che bisogna conoscere i pericoli per saper affrontare le condizioni più imprevedibili, conoscere la moto,usare abbigliamento adeguato,conoscere le proprie capacità, (a volte ci sopravalutiamo) per gestire la paura nei momenti imprevisti. Per questo sono utili i corsi dove occorre pure una buona dose di umiltà per correggere i propri errori e buon senso , capendo che piccoli gesti come allacciare il casco, mettere la cintura in macchina, usare gli specchi retrovisori, guardare almeno 100 metri avanti al proprio naso, diventino automatismi come soffiarsi il naso e mettere la mano davanti alla bocca, che diventa pure educazione verso tutti. Incidenti banali per un casco non indossato e distrazione a una rotonda hanno levato parte di quell'azzurro che questa estate ci ha donato. MILKO DRUETTI

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  4. Carissimo Milko, quanta verità nelle tue parole. Tu che frequenti per passione pura anche le piste di velocità, conosci meglio di tanti altri l'importanza dei dettagli. Se chi affronta un'uscita turistica dedicasse anche solo la metà del tempo in controlli e verifiche di quelo che si dedica prima di entrare in pista, peraltro molto meno pericolosa, avremmo meno mazzi di fiori ai bordi delle strade. Il mio auspicio, la mia missione e la missione dei corsi di guida sicura è proprio quella di far capire l'importanza dei piccoli dettagli e dei grandi errori comuni. Salire in moto è per me ogni volta un grande piacere e vorrei che tutti, a sera, al rientro, potessero raccontare a chi sta loro vicino dell'esperienza del giro fatto. Ogni volta. Sempre. Lampss Amico mio

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