venerdì 15 luglio 2016

15 luglio 2015- Dopo i fatti di Nizza

Oggi, si proprio oggi, quando mi rendo conto, ancora una volta, di che schifezza sia l'uomo, di che cose orribili sia capace. Oggi, quando appena sveglio ripenso alla notizia di ieri sera. Oggi che parto verso l'ufficio con la voglia di essere più schifezza di loro e cominciare a sparare, uccidere, distruggere altri uomini perchè sono troppo incazzato ma , al tempo stesso , mi rendo conto di essere codardo o, forse, meno schifezza di loro e rinuncio. Oggi, ancora oggi, ho trovato rifugio nella mia Joy, che mi ha dato quella serenità che serve per non impazzire, alle 5,30 a spasso con lei per quei pochi istanti che le dedico al giorno. E allora mi chiedo se sia mai possibile che un cane possa darmi più di quanto la razza umana possa essere in grado di fare. E mi rispondo pure. Leggendo e condividendo un bellissimo pensiero di Laura Zanin che la mia amica Chiara Felmini ha condiviso.

NON PRENDETE UN CANE!!
Non prendete un cane. Mai. Lasciate stare. Ve lo dico il più sinceramente possibile, davvero con il cuore in mano.
Non prendete un cane, per nessun motivo. Se ve ne viene la voglia, fatevela passare. Vi rovinerà la vita. Vi distruggerete la vita. Perché dopo aver trascorso un po’ di tempo con un cane, non sarete più gli stessi. Niente sarà più come prima. Vi sembrerà che il mondo come fino ad ora avete conosciuto non sia mai esistito. Che fosse tutto più semplice, che tutto scorresse scivolando quietamente senza problemi. Perché questo volete davvero… questo è quello che si ritiene sia giusto, se le cose scivolano senza problemi e con facilità allora va tutto bene sul serio….
Non prendete un cane. Mai. Perché la mattina vi sveglierete e vi troverete davanti due occhi sorridenti, una coda che sbatte frenetica e una leccata sul viso. Perché vi troverete catapultati in corse forsennate a fare la pipì fuori qualsiasi stagione sia e per questo vi accorgerete dello scorrere del tempo e che gli alberi da rossi e gialli sono rimasti senza foglie e dopo poco sono apparsi i germogli e che ancora più in là nei giorni ci sono gli uccellini che cantano tra le fronde. Perché sarete costretti a diventare equilibristi del tempo, a trovare un ritmo che accompagni due cuori. Perché sarete costretti senza appello a capire chi vi vuole anche con quattro zampe a seguito sempre e comunque e chi invece si arrende al primo biscotto pieno di bava. Perché quando piangerete le vostre lacrime non riusciranno a toccare terra. Perché quando vi ferirete lui sarà lì a leccare il sangue, anche quello che non si vede….
Non prendete mai un cane. MAI. Perché se siete veri umani lui vi educherà. Vi educherà nel modo più duro e primitivo possibile. Con l’amore. Vi educherà all’amore incondizionato. Quello che non chiede nulla in cambio. A non avere filtri, ad essere come siete. Vi educherà alla libertà di voi stessi. Vi educherà a non difendervi mai da chi amate. Al non rancore, al perdono sempre, a dimostrare amore in ogni occasione. Vi educherà all’empatia, a prendervi cura di chi amate. A osservare il vostro mondo intorno e capire cosa c’è che non va da una camminata, un gesto, uno sguardo. Vi educherà a non usare le parole. Vi educherà alla lealtà e all’onestà.
Non prendete un cane. Mai. Perché quando vi avrà educato……vorrete le stesse cose da altri….e non capirete perché lui è stato in grado di darvele e invece tante persone, umani con tanti neuroni e un cuore più grande, non ci riescono. Non capirete perché non riuscite a trovare la stessa trasparenza e lealtà in chi vi sta accanto. E che dice di amarvi.
Non prendete un cane. Mai. Perché diventerete un vero umano randagio, di quelli che ci provano sempre a credere in certi umani e sono sempre sconfitti. Laura Zanin

lunedì 11 luglio 2016

MOTO, LA MIA PASSIONE, LA MIA VITA



E si, in questi giorni festeggio i 46 anni di sella e manubrio. 
46 anni di divertimento, avventure, cadute (poche, per fortuna, ma ...toste!) e, specialmente, scoperte di nuovi paesi e nuovi amici.
A quattordici anni iniziava, almeno ai miei tempi, nel 99% dei ragazzini la voglia, il desiderio di emulare i grandi campioni. Nel mio caso quelli di velocità come Giacomo Agostini e Mike Hailwood, che in quegli anni dominavano nelle classi 350 e 500, ma anche di "regolarita" (così si chiamava l'enduro di allora) come Rolf Witthöft prima con la Puch e poi con lo Zunzapp. In quegli anni non esistevano, in pratica, campioni italiani nella specialità. Arrivarono, in massa, solo a fine degli anni 70 per poi "esplodere" a inizio anni 80: Gritti, Andrioletti, Scaburri, Gualdi, Perego, Guagni, Brissoni e Marinoni e ancora Croci, Muraglia, Passeri , Signorelli. 
Erano quelli gli anni in cui giravo con un Bianchi Falco Azzurro, la mia prima moto,  per emulare i Campioni in pista .
Bulletto del paese, insieme agli amici di sempre Ito, Franco, Gianangelo. Loro avevano moto più "potenti", il Morini Corsaro , i  Beta e gli Ancillotti.

Dovevo rifarmi e quindi ecco arrivare (un po prima del consentito) un magnifico Mazzilli
con cui ho iniziato a divertirmi in fuoristrada.  Ma Witthöft era diventato la mia ossessione e, a tutti i costi, dovevo provare lo Zundapp, che puntualmente, a costo di enormi sacrifici, arrivò.




Poi arrivarono anche le morosine , e quindi la necessità di godere della passione motoristica insieme; ecco quindi avvicendarsi le varie Yamaha, Kawasaki, Suzuki, Kawasaki e ancora Yamaha, la TDM,














ultima moto con cui ho girato l'Europa in compagnia della Giò, prima di darmi una calmata ,

sia per l'arrivo di Giulia e Giorgio (ma dalle foto capirete che ho provato ad inculcare anche a loro la passione)




sia per il lavoro che mi vedeva, in ogni caso, in giro per i circuiti di tutto il mondo con Superbike e MotoGP.
La passione continua ancora, 46 anni dopo quella splendida Bianchi 50.


Con Enrica Perego si va in fuoristrada nel Nord Africa , sulla Via del Sale, in Mongolia e in Albania;











con Marco Lucchinelli, Fausto Ricci e Cristiano Lucchinelli si accompagnano appassionati su tutte le strade d'Italia







e a sessantanni, per fortuna, sono ancora in sella , alzando indice e medio a V quando incrocio i miei fratelli motociclisti.







martedì 5 luglio 2016

COME NASCE UN VIAGGIO INCENTIVE CON IL MAC

Mi capita spesso di trovarmi nei posti più strani al mondo con i mezzi più strani al mondo e con compagni di viaggio un po...strani.  E capita spesso che, durante una sosta , mi trovi a riflettere sull'opportunità o meno di trasformare il viaggio che sto vivendo con amici in qualcosa di utile per le Aziende che richiedono, con non poca follia, i miei servizi.

Diciamo che, nel 90% dei casi, "ci prendo. 

Porto oggi l'esempio di un bellissimo viaggio sui Pirenei, in compagnia del mio amico Guy di Barcellona che, come me, sogna di trovare ogni giorno una nuova destinazione.
Abbiamo iniziato il nostro tour in moto, con due nuovissime GS1200, percorrendo strade davvero fantastiche. Abbiamo poi lasciato i due bicilindrici per più leggeri mono e ci siamo inoltrati sui sentieri impervi del parco dei Pirenei, quindi siamo passati all 4x4 per i punti più alti e difficili, ovviamente muniti dei necessari permessi. 
5 giorni da sogno per un vecchietto come me:
moto, 4x4, canyoning, rafting. Insomma, tutte le mie passioni concentrate in pochissimi giorni e a un paio d'ore di volo da casa mia.

Una notte, in tenda ( quando giro senza Clienti preferisco vivere la natura al 100%), ho cominciato a pensare al mio viaggio come un team bulding prolungato. Ho scritto per tutta la notte i pro e i contro di tale destinazione; 3 pagine di pro, 2 righe di contro.
Ho analizzato con Guy tutte le variabili, abbiamo scelto la stagione migliore, siamo ritornati ad Andora alla ricerca dei migliuori Hotel e il giorno dopo il viaggio era pronto.

Tutto così facile dite voi?
Assolutamente no. Prima di proporlo, ho effettuato lo stesso giro 3 volte, investendo, oltre a un "tot" di euro, altre tre settimane. Ho così scoperto che il rafting andava meglio se organizzato il mattino, il canyoning il pomeriggio, il parco avventura presto presto per non sfinire i partecipanti,  il giro in moto era da togliere perchè richiedeva tanta esperienza di guida sulle due ruote mentre il 4x4 era la carta vincente.
E poi i pranzi, le cene, i pic-nic e i bbq. 



Quando tutto sembra perfetto, state tranquilli, salterà sempre fuori qualcosa che poteva essere migliorato. Di solito i miei Clienti non me lo dicono, ma so che è così: nessun viaggio è perfetto. Può essere ben organizzato, puo essere ben gestito, può avere i tempi giusti ma, credetemi, è impossibile che 50 o 60 persone possano avere voglia di fare le attività proposte , lo stesso entusiasmo, lo stesso interesse. 


Quindi una preghiera a voi Manager che gestite, insieme alla Incentive House, un evento. Aiutatemi a capire meglio le passioni e le richieste dei partecipanti .
Allora si  che si potrà puntare all'eccellenza.
Buon viaggio, con il Mac


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