E si, in questi giorni festeggio i 46 anni di sella e manubrio.
46 anni di divertimento, avventure, cadute (poche, per fortuna, ma ...toste!) e, specialmente, scoperte di nuovi paesi e nuovi amici.
A quattordici anni iniziava, almeno ai miei tempi, nel 99% dei ragazzini la voglia, il desiderio di emulare i grandi campioni. Nel mio caso quelli di velocità come Giacomo Agostini e Mike Hailwood, che in quegli anni dominavano nelle classi 350 e 500, ma anche di "regolarita" (così si chiamava l'enduro di allora) come Rolf Witthöft prima con la Puch e poi con lo Zunzapp. In quegli anni non esistevano, in pratica, campioni italiani nella specialità. Arrivarono, in massa, solo a fine degli anni 70 per poi "esplodere" a inizio anni 80: Gritti, Andrioletti, Scaburri, Gualdi, Perego, Guagni, Brissoni e Marinoni e ancora Croci, Muraglia, Passeri , Signorelli.
Erano quelli gli anni in cui giravo con un Bianchi Falco Azzurro, la mia prima moto, per emulare i Campioni in pista .


Dovevo rifarmi e quindi ecco arrivare (un po prima del consentito) un magnifico Mazzilli
con cui ho iniziato a divertirmi in fuoristrada. Ma Witthöft era diventato la mia ossessione e, a tutti i costi, dovevo provare lo Zundapp, che puntualmente, a costo di enormi sacrifici, arrivò.

Poi arrivarono anche le morosine , e quindi la necessità di godere della passione motoristica insieme; ecco quindi avvicendarsi le varie Yamaha, Kawasaki, Suzuki, Kawasaki e ancora Yamaha, la TDM,

ultima moto con cui ho girato l'Europa in compagnia della Giò, prima di darmi una calmata ,
sia per l'arrivo di Giulia e Giorgio (ma dalle foto capirete che ho provato ad inculcare anche a loro la passione)
sia per il lavoro che mi vedeva, in ogni caso, in giro per i circuiti di tutto il mondo con Superbike e MotoGP.
La passione continua ancora, 46 anni dopo quella splendida Bianchi 50.
Con Enrica Perego si va in fuoristrada nel Nord Africa , sulla Via del Sale, in Mongolia e in Albania;

con Marco Lucchinelli, Fausto Ricci e Cristiano Lucchinelli si accompagnano appassionati su tutte le strade d'Italia
e a sessantanni, per fortuna, sono ancora in sella , alzando indice e medio a V quando incrocio i miei fratelli motociclisti.
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