giovedì 22 dicembre 2016

Caro Babbo Natale


Caro Babbo Natale, 
a te che ben conosci le strade del mio Oltrepò Pavese, 
a te che non hai aspettato mai il Santo Natale per portare regali a questo Territorio, 
a te che, come me , piace girare tra le belle e dolci valli, faticando non poco con le strade così conciate, 
a te che, come me, fa sempre piacere il sorriso (troppo pochi) di qualche oste, 
a te che, come me, fa incazzare di brutto quello che vedi,

UNA PREGHIERA


  • fai che il 2017 sia l'anno della distribuzione del buon senso a sud del Po Pavese
  • fai che chi si vanta di essere la fondazione che opera per la salvaguardia e la promozione del territorio, armata come un Gruppo di Azione Locale ( che mi ricorda tanto una guerra e forse per questo sempre a fare vittime più o meno illustri) capisca che il tuo regalo consegnato troppo presto potrebbe ritornare sulla slitta trainata dalle renne
  • fai che tutto quanto hai messo in campo in questi anni sia capito e messo a profitto per tutto il Territorio
  • fai che chi governa il lavoro di tanti viticoltori si riunisca e scriva regole sagge, a favore di tutti e per tutti , per lo sviluppo futuro del tuo e mio amato territorio
  • fai che chi ha preso in mano ristoranti, hotel, pensioni fondate dai genitori capisca che il 2017 nulla ha a che fare con il 1917
  • fai che chi gestisce ristoranti, hotel, agriturismi prenda esempio da chi ha successo, #aprescindere da strade, ponti e territorio
  • fai che ha  avuto finanziamenti per costruire gli agriturismi che servono ai propri clienti le famose sardine di Staffora, capisca che è ora di cambiare ritmo o chiudere per fare meno danno
  • fai che chi ha il governo di questa "area vasta" non sprechi inutilmente risorse in progetti che nulla hanno portato, portano o porteranno al territorio
  • fai che il tuo, nostro Oltrepò (si, con l'accento e non arrabbiarti), possa finalmente conoscere il successo che altre aree da anni conoscono e che ogni imprenditore dell'ospitalità, del vino, dell'agricoltura e del benessere possa, finalmente vedere finita l'epoca del "dov'è l'Oltrepò?"
  • fai ancora, ti prego, quello che hai fatto fino a oggi ma fai che chi non merita quanto hai dato sia cortesemente (vedi tu, ma se ti va anche a calci in culo) allontanato.
Con infinita riconoscenza,
 il tuo collega (di nome)
    Gianni Maccagni



giovedì 15 dicembre 2016

Lo zaino del Mac

Lo zaino del Mac

La valigia, quello strano contenitore floscio, rigido, semi-rigido, con ruote, senza ruote, nuovo o vecchissimo. Quella cosa che può dare gioia o dolore.

Inizio svelandovi un segreto. 
L'inizio di ogni mio viaggio è ovviamente l'incontro in aeroporto con gli Ospiti che accompagno, essendo sempre al seguito dei miei gruppi. Mi piace questo momento perché è dal numero e dalla dimensione dei bagagli  che scaturisce la perfetta fotografia del viaggiatore. 

L'ultimo viaggio era con un bellissimo gruppo ed eravamo diretti in Marocco. Inizio settembre, temperatura media 30° (22° la sera) 5 giorni, di cui 3 in deserto (campo tendato) 1 giorno a Marrakech e 1 giorno a Casablanca. Nessuna cena di gala, solo 4x4 e visite della città. 

La composizione media dei bagagli era la seguente:
valigia rigida xl +borsone  +zaino; + marsupio; + valigetta per computer...
Ecco quello che mi fa sempre sorridere. Immancabilmente, al ritorno, chiedo quante cose sono rimaste intonse nelle valige: il 98%.

Con un viaggio come quello di esempio si usano normalmente:
  • 2 paia di jeans
  • 3 t-shirt
  • 1 camicia
  • 1 maglione
  • 1 k-way
  • 1 sciarpa (ideale anche per le donne in quanto siamo in un paese islamico)
  • 5 cambi intimo
  • 1 paio di scarpe di ricambio
  • 1 paio di ciabatte doccia
  • beauty 

STOP!

Personalmente, ogni volta che posso, viaggio solo con il mio zaino, che mi segue da diverso tempo, il Metz Cabin Max, 


che personalmente considero tra i migliori (lo uso da 3 anni senza problemi) , lo imbarco a mano con TUTTE le compagnie (misura infatti 55x40x20) ha diverse tasche, sia interne che esterne ed è resistente all'acqua, pesa 600 grammi, ha tracolla e maniglia. insomma perfetto. 

Ora vi chiederete perchè uso solo il bagaglio a mano. 
  • Per prima cosa devo assolutamente essere certo di uscrire per primo per incontrare i miei corrispondenti nel paese di destinazione;  le mie assistenti restano con i Clienti per qualsiasi problema, appunto, relativo ai bagagli.
  • Il solo zaino è veloce, poco ingombrante, non lo devo trascinare, ho sempre le mani libere.
  • Il solo zaino...è sempre con me!

Tutto quello che serve ci sta e avanza spazio per il tablet (perfetto sostituto del pc per i viaggi), un buon libro e, ove permesso, una radio ricetrasmittente per essere sempre in contatto con lo staff.

Pochi trucchi per avere sempre in ordine:
le t-shirt, camicia ed in maglione nelle classiche buste sottovuoto che puoi riutilizzare ( essendo a tenuta perfetta le puoi utilizzare anche per i panni sporchi)
calze ed intimo, ben arrotolati e infilate nei sacchetti, negli spazi che si creano (interno delle scarpe incluso)
Il beauty sarà piccolo (dato che nel bagaglio a mano si possono portare contenitori con capacità massima di 100 ml) e lo riporremo in una tasca accessibile, per poter essere controllato separatamente.
Stessa soluzione per il tabet.
Complicato? No, vi assicuro.
Provate al prossimo viaggio, e scoprirete la libertà del

viaggiare leggeri

Buon tutto

Il Mac








martedì 13 dicembre 2016

Mountain Bike, che passione




Se avessi il fisico adatto, questo sarebbe il mio sport!

Un mix di velocità, equilibrio, adrenalina, a contatto stretto con la natura.


Non potevo quindi non accettare l'invito, arrivato dalla Guida MTB Massimiliano Nobile  e dal Park Hotel Olimpia di Pregola, di predisporre pacchetti dedicati agli appassionati di MTB.
Sono così nate tre offerte distinte, differenziate solo per la durata , non certo per il fascino dei percorsi.



Massimiliano ha dedicato intere settimane per la traccia di sentieri adatti a tutti i livelli, Camilla e tutto lo staff del PHO hanno selezionato coccole per i momenti di relax e io, con Promofast, ho cercato di condire il tutto con la passione verso il nostro Oltrepò.
Troverete tutto su Promofast 



Allora, amici miei, accettate il mio consiglio, della serie #ibuoniconsiglidelMac, e passate un piacevole week end o una settimana al Parck Hotel Olimpia nell'Alto Oltrepò; non ve ne pentirete.
Per saperne di più contattatemi qui oppure scrivete a info@promofast.it

Buon tutto

Il Mac




lunedì 12 dicembre 2016

A NATALE REGALA CONTE VISTARINO


A NATALE REGALA CONTE VISTARINO

#ibuoniconsiglidelMac

Ci sono fatti che non riesco a capire.
Ci sono persone che non posso capire.
Ci sono azioni che posso e voglio compiere: dare un consiglio per i regali di Natale, per esempio.




Tutti i miei amici sanno cosa è capitato la scorsa settimana in Oltrepò alla bravissima amica Ottavia Giorgi di Vistarino ( per chi non lo sapesse: http://bit.ly/2hlEEuU ) ; non posso entrare nel merito dei fatti perchè non li conosco e perchè la Magistratura sta certamente facendo il suo dovere. Quello che voglio fare è invitarvi tutti alla cantina Conte Carlo Giorgi di Vistarino; arrivarci è facile da Milano, da Torino, da Piacenza e da Genova.

Prendete l'uscita autostrada A21 di Broni-Stradella, puntate a sud, passate Broni e prendete alla vostra sinistra seguendo le indicazioni per Rocca de Giorgi/Cicognola. Arriverete quindi a Pietra dé Giorgi e in località Scorzoletta 82/84 , sulla destra , troverete la cantina.
E' aperta dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18.

Acquistare i suoi vini per i regali di Natale non sarà solo un piacere per il palato vostro e dei fortunati amici che li riceveranno, ma un'azione che permetterà a questa eccellenza nella produzione vinicola, di riprendersi dopo questo vile attentato.

Forse non sapete che la famiglia Giorgi di Vistarino è proprietaria  la proprietaria, dalla metà del XV secolo, di un’ampia tenuta agricola nel comune di Rocca de’ Giorgi in Oltrepo Pavese. La passione della famiglia ha contribuito a definire, nel tempo, l’intimo legame tra viticoltura e terroir all’interno di un’oasi incontaminata di grande interesse paesaggistico e faunistico.



Da Augusto Carlo Giorgi di Vistarino, che per primo – alla fine dell’800 – avviò in Oltrepo la coltivazione del Pinot Nero, ai successori Ottaviano e Carlo, sino ad arrivare alla più recente generazione rappresentata oggi da Ottavia Giorgi di Vistarino, continua a rimanere identica la volontà di perseguire la qualità attraverso la creazione di vini autentici ed eleganti, fedele espressione del territorio da cui hanno origine.



La proprietà si estende per oltre 826 ettari di cui 200 vitati, tutti iscritti all’Albo della DOC Oltrepò Pavese e coltivati a Pinot Nero, Riesling Renano, Pinot Grigio, Moscato, Croatina e Barbera.


Chiamate lo 0385 85117 per fissare la vostra visita e, ne sono certo, tornerete a casa non solo con il buon vino ma arricchiti di una nuova esperienza.

Ecco gli altri riferimenti:
oppure: azienda.agricola@contevistarino.it  (per fissare una visita alla Villa Fornace)
Nel 1992 ho subito una rapina, con un danno di oltre 600.000.000 delle vecchie lire. Episodio che ha segnato per sempre la mia vita, ma che ho superato anche grazie all'aiuto di amici ,colleghi e concorrenti!!! che, se non finanziariamente, moralmente mi sono stati molto vicini. Ora penso di poter capire cosa prova l'imprenditore colpito da tale viltà e spero che anche i suoi colleghi e concorrenti non le facciano mancare l'affetto e la stima che merita.

Ottavia non mollare e continua a produrre quel meraviglioso vino, orgoglio del nostro Territorio.


Il Mac





venerdì 15 luglio 2016

15 luglio 2015- Dopo i fatti di Nizza

Oggi, si proprio oggi, quando mi rendo conto, ancora una volta, di che schifezza sia l'uomo, di che cose orribili sia capace. Oggi, quando appena sveglio ripenso alla notizia di ieri sera. Oggi che parto verso l'ufficio con la voglia di essere più schifezza di loro e cominciare a sparare, uccidere, distruggere altri uomini perchè sono troppo incazzato ma , al tempo stesso , mi rendo conto di essere codardo o, forse, meno schifezza di loro e rinuncio. Oggi, ancora oggi, ho trovato rifugio nella mia Joy, che mi ha dato quella serenità che serve per non impazzire, alle 5,30 a spasso con lei per quei pochi istanti che le dedico al giorno. E allora mi chiedo se sia mai possibile che un cane possa darmi più di quanto la razza umana possa essere in grado di fare. E mi rispondo pure. Leggendo e condividendo un bellissimo pensiero di Laura Zanin che la mia amica Chiara Felmini ha condiviso.

NON PRENDETE UN CANE!!
Non prendete un cane. Mai. Lasciate stare. Ve lo dico il più sinceramente possibile, davvero con il cuore in mano.
Non prendete un cane, per nessun motivo. Se ve ne viene la voglia, fatevela passare. Vi rovinerà la vita. Vi distruggerete la vita. Perché dopo aver trascorso un po’ di tempo con un cane, non sarete più gli stessi. Niente sarà più come prima. Vi sembrerà che il mondo come fino ad ora avete conosciuto non sia mai esistito. Che fosse tutto più semplice, che tutto scorresse scivolando quietamente senza problemi. Perché questo volete davvero… questo è quello che si ritiene sia giusto, se le cose scivolano senza problemi e con facilità allora va tutto bene sul serio….
Non prendete un cane. Mai. Perché la mattina vi sveglierete e vi troverete davanti due occhi sorridenti, una coda che sbatte frenetica e una leccata sul viso. Perché vi troverete catapultati in corse forsennate a fare la pipì fuori qualsiasi stagione sia e per questo vi accorgerete dello scorrere del tempo e che gli alberi da rossi e gialli sono rimasti senza foglie e dopo poco sono apparsi i germogli e che ancora più in là nei giorni ci sono gli uccellini che cantano tra le fronde. Perché sarete costretti a diventare equilibristi del tempo, a trovare un ritmo che accompagni due cuori. Perché sarete costretti senza appello a capire chi vi vuole anche con quattro zampe a seguito sempre e comunque e chi invece si arrende al primo biscotto pieno di bava. Perché quando piangerete le vostre lacrime non riusciranno a toccare terra. Perché quando vi ferirete lui sarà lì a leccare il sangue, anche quello che non si vede….
Non prendete mai un cane. MAI. Perché se siete veri umani lui vi educherà. Vi educherà nel modo più duro e primitivo possibile. Con l’amore. Vi educherà all’amore incondizionato. Quello che non chiede nulla in cambio. A non avere filtri, ad essere come siete. Vi educherà alla libertà di voi stessi. Vi educherà a non difendervi mai da chi amate. Al non rancore, al perdono sempre, a dimostrare amore in ogni occasione. Vi educherà all’empatia, a prendervi cura di chi amate. A osservare il vostro mondo intorno e capire cosa c’è che non va da una camminata, un gesto, uno sguardo. Vi educherà a non usare le parole. Vi educherà alla lealtà e all’onestà.
Non prendete un cane. Mai. Perché quando vi avrà educato……vorrete le stesse cose da altri….e non capirete perché lui è stato in grado di darvele e invece tante persone, umani con tanti neuroni e un cuore più grande, non ci riescono. Non capirete perché non riuscite a trovare la stessa trasparenza e lealtà in chi vi sta accanto. E che dice di amarvi.
Non prendete un cane. Mai. Perché diventerete un vero umano randagio, di quelli che ci provano sempre a credere in certi umani e sono sempre sconfitti. Laura Zanin

lunedì 11 luglio 2016

MOTO, LA MIA PASSIONE, LA MIA VITA



E si, in questi giorni festeggio i 46 anni di sella e manubrio. 
46 anni di divertimento, avventure, cadute (poche, per fortuna, ma ...toste!) e, specialmente, scoperte di nuovi paesi e nuovi amici.
A quattordici anni iniziava, almeno ai miei tempi, nel 99% dei ragazzini la voglia, il desiderio di emulare i grandi campioni. Nel mio caso quelli di velocità come Giacomo Agostini e Mike Hailwood, che in quegli anni dominavano nelle classi 350 e 500, ma anche di "regolarita" (così si chiamava l'enduro di allora) come Rolf Witthöft prima con la Puch e poi con lo Zunzapp. In quegli anni non esistevano, in pratica, campioni italiani nella specialità. Arrivarono, in massa, solo a fine degli anni 70 per poi "esplodere" a inizio anni 80: Gritti, Andrioletti, Scaburri, Gualdi, Perego, Guagni, Brissoni e Marinoni e ancora Croci, Muraglia, Passeri , Signorelli. 
Erano quelli gli anni in cui giravo con un Bianchi Falco Azzurro, la mia prima moto,  per emulare i Campioni in pista .
Bulletto del paese, insieme agli amici di sempre Ito, Franco, Gianangelo. Loro avevano moto più "potenti", il Morini Corsaro , i  Beta e gli Ancillotti.

Dovevo rifarmi e quindi ecco arrivare (un po prima del consentito) un magnifico Mazzilli
con cui ho iniziato a divertirmi in fuoristrada.  Ma Witthöft era diventato la mia ossessione e, a tutti i costi, dovevo provare lo Zundapp, che puntualmente, a costo di enormi sacrifici, arrivò.




Poi arrivarono anche le morosine , e quindi la necessità di godere della passione motoristica insieme; ecco quindi avvicendarsi le varie Yamaha, Kawasaki, Suzuki, Kawasaki e ancora Yamaha, la TDM,














ultima moto con cui ho girato l'Europa in compagnia della Giò, prima di darmi una calmata ,

sia per l'arrivo di Giulia e Giorgio (ma dalle foto capirete che ho provato ad inculcare anche a loro la passione)




sia per il lavoro che mi vedeva, in ogni caso, in giro per i circuiti di tutto il mondo con Superbike e MotoGP.
La passione continua ancora, 46 anni dopo quella splendida Bianchi 50.


Con Enrica Perego si va in fuoristrada nel Nord Africa , sulla Via del Sale, in Mongolia e in Albania;











con Marco Lucchinelli, Fausto Ricci e Cristiano Lucchinelli si accompagnano appassionati su tutte le strade d'Italia







e a sessantanni, per fortuna, sono ancora in sella , alzando indice e medio a V quando incrocio i miei fratelli motociclisti.







martedì 5 luglio 2016

COME NASCE UN VIAGGIO INCENTIVE CON IL MAC

Mi capita spesso di trovarmi nei posti più strani al mondo con i mezzi più strani al mondo e con compagni di viaggio un po...strani.  E capita spesso che, durante una sosta , mi trovi a riflettere sull'opportunità o meno di trasformare il viaggio che sto vivendo con amici in qualcosa di utile per le Aziende che richiedono, con non poca follia, i miei servizi.

Diciamo che, nel 90% dei casi, "ci prendo. 

Porto oggi l'esempio di un bellissimo viaggio sui Pirenei, in compagnia del mio amico Guy di Barcellona che, come me, sogna di trovare ogni giorno una nuova destinazione.
Abbiamo iniziato il nostro tour in moto, con due nuovissime GS1200, percorrendo strade davvero fantastiche. Abbiamo poi lasciato i due bicilindrici per più leggeri mono e ci siamo inoltrati sui sentieri impervi del parco dei Pirenei, quindi siamo passati all 4x4 per i punti più alti e difficili, ovviamente muniti dei necessari permessi. 
5 giorni da sogno per un vecchietto come me:
moto, 4x4, canyoning, rafting. Insomma, tutte le mie passioni concentrate in pochissimi giorni e a un paio d'ore di volo da casa mia.

Una notte, in tenda ( quando giro senza Clienti preferisco vivere la natura al 100%), ho cominciato a pensare al mio viaggio come un team bulding prolungato. Ho scritto per tutta la notte i pro e i contro di tale destinazione; 3 pagine di pro, 2 righe di contro.
Ho analizzato con Guy tutte le variabili, abbiamo scelto la stagione migliore, siamo ritornati ad Andora alla ricerca dei migliuori Hotel e il giorno dopo il viaggio era pronto.

Tutto così facile dite voi?
Assolutamente no. Prima di proporlo, ho effettuato lo stesso giro 3 volte, investendo, oltre a un "tot" di euro, altre tre settimane. Ho così scoperto che il rafting andava meglio se organizzato il mattino, il canyoning il pomeriggio, il parco avventura presto presto per non sfinire i partecipanti,  il giro in moto era da togliere perchè richiedeva tanta esperienza di guida sulle due ruote mentre il 4x4 era la carta vincente.
E poi i pranzi, le cene, i pic-nic e i bbq. 



Quando tutto sembra perfetto, state tranquilli, salterà sempre fuori qualcosa che poteva essere migliorato. Di solito i miei Clienti non me lo dicono, ma so che è così: nessun viaggio è perfetto. Può essere ben organizzato, puo essere ben gestito, può avere i tempi giusti ma, credetemi, è impossibile che 50 o 60 persone possano avere voglia di fare le attività proposte , lo stesso entusiasmo, lo stesso interesse. 


Quindi una preghiera a voi Manager che gestite, insieme alla Incentive House, un evento. Aiutatemi a capire meglio le passioni e le richieste dei partecipanti .
Allora si  che si potrà puntare all'eccellenza.
Buon viaggio, con il Mac


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