venerdì 22 settembre 2017

Ho viaggiato per vivere. Vivo per viaggiare

Il mio "aforisma", ma mia filosofia di vita, la mia passione, il mio lavoro:

"Ho viaggiato per vivere, vivo per viaggiare"



E viaggiare assume per me, in questi giorni, il significato più vero, il viaggio tra le varie esperiènze che la vita mi ha dato la possibilità di acquisire.

Ho iniziato a lavorare con i pantaloncini corti, a quattordici anni, studiando e divertendomi contemporaneamente.
Il primo giorno da cameriere, nel luglio '70, alla Pensione San Giorgio di Varazze, della famiglia Grattoni, con il miei compagni di avventure Franco Pistoni, oggi affermato manager e mio cugino Gianangelo Villani, imprenditore con la tanta voglia di lavorare e poca voglia della pensione, è stato il mio primo "volo" , la prima scaletta d'aereo affrontata, quell'aereo che a vent'anni è diventato il mio mezzo di trasporto abituale, quello su cui più tardi ho caricato decine di volte le casse del Motomondiale, quello che ha portato in giro per il mondo me ed i miei Ospiti per splendidi (almeno per me) viaggi ed esperienze incentive. Non elenco qui i loro nomi, ma  ricordo uno ad uno i loro visi, le loro passioni e, in qualche caso, le loro abitudini; anche se sono oltre cinquemila.


La vita da imprenditore riserva spesso sorprese, a volte spiacevoli a volte meravigliose, ma sempre costruttive.
E, viaggio dopo viaggio, sono arrivato ai 61 anni, un'età che il buon senso indica come ideale per iniziare a godersi i frutti di tanti sacrifici.
Sono invece convinto che sia l'età giusta per iniziare una nuova esperienza.

Aver avuto la fortuna ed il privilegio di incontrare AdvTime, mi ha dato quella carica che fa ritornare la voglia di salire la scaletta di un aereo, entrare in un hotel per il sopralluogo, cercare le nuove location da proporre, e salire ancora una volta sull'amata moto per tracciare nuovi itinerari.

Si, ho viaggiato per vivere e vivo per viaggiare!  
Se qualcuno di voi vorrà viaggiare con me deve solo chiamarmi o scrivermi.

#fermimai!

Buon tutto dal Mac






martedì 29 agosto 2017

La regola del Buon Senso


Eccoci arrivati alla fine dell'estate.
Un'estata calda, caldissima, senza pioggia, di quelle che tutti i motociclisti vogliono.
Un'estate che ci ha permesso di dare sfogo alla nostra voglia di libertà ma un'estate, ancora una volta, drammatica per il pesante tributo che la nostra passione ha dovuto riconoscere alla signora di nero vestita.
Un'estate che ha portato via a tanti di noi un famigliare, un amico, un compagno di viaggio.
Un'estate...come quella di ogni anno.


Il destino, quasi sempre, si presenta davanti a noi e chiede conto di tante cose. Spesso, troppo spesso la vince lui. 
A volte ci giochiamo il jolly e a volte possiamo farlo dannare prima che decida per noi.
Invece lo aiutiamo con:
l'imprudenza, 
la distrazione, 
l'inconsapevolezza di avere sotto di noi potenze inaudite (quando provo moto da 160 cv e 160 kg, senza controlli elettronici mi vengono i brividi e setto il mio cervello in modalità slow), l'abbigliamento non adatto, 
il casco vecchio di anni, 
la zavorrina che non abbiamo istruito su come stare in sella
 
Possiamo certamente rendergli la vita meno facile osservando quella semplice regola che si chiama

BUON SENSO

In cosa consiste?
Porto spesso come esempio, quando mi trovo a chiacchierare con Clienti che hano riposto in me fiducia per fare un giretto in Oltrepò, quello di un motociclista (anche se faccio fatica a definirlo tale) che si è presentato su una supersportiva in compagnia della sua ragazza con un abbigliamento idoneo solo ad una piscina:
scarpe di tela leggerissime lui, infradito lei
pantaloni al ginocchio lui, mini-short lei
t-shirt pubblicizzata lui, smanicato all'ombelico lei
entrambi con casco minicalotta segnato in più punti ( prova inconfutabile di incuria).

Mi sono rifiutato di portarli con me. Ho preso insulti, minacce, richiesta di rimborso, non solo della quota pagata ma di danni. Li ho educatamente (...) salutati e sono partito con il resto del gruppo.
Li abbiamo trovati a terra su un tornate il pomeriggio, con ferite lievi per loro fortuna, ma con abrasioni vastissime su tutto il corpo, che resteranno tutta la vita a ricordo della loro immensa stupidità.
Ma, dico io, andreste mai a nuotare con stivali e cappotto? 
A sciare in fuori pista in costume da bagno?
A pescare in giacca e cravatta?
Allora, perchè andate in moto, passione tra le più pericolose, ne dobbiamo essere consapevoli, senza l'abbigliamento adatto?

La regola del buon senso dice che non basta l'eperienza per prevenire; occorre conoscere le regole fondamentali sulla sicurezza, a partire da come si sale in moto.
Troppe volte mi è capitato di vedere motociclisti caduti da fermi, con la marmitta bollente appoggiata sul polpaccio...Ma se i costruttori, la maggior parte, mettono il cavalletto a sinistra e la marmitta a destra, per quale ragione vuoi salire da destra? perchè non vuoi sfruttare l'aiuto di quel piccolo braccio metallico di trenta centimetri a cui affidi la tua amata motocicletta nei parcheggi?

La regola del buon senso ti fa chiedere come mai la tua ragazza durante la guida si appoggia a te. Pensi che ti desideri così tanto? NO, semplicemente fa la prima cosa che le viene in mente se non le dici di sorreggersi ai maniglioni o, nelle supersportive, appoggiare le mani al serbatoio e stringersi a te solo in accelelrazione.

La regola del buon senso dice che impennare la tua moto è una delle cose più stupide e pericolose da fare. L'applauso lo ricevi solo da barellieri, carrozzieri e concessionari moto.

La regola del buon senso dice che su strada si rispetta il codice, le velocità indicate, la striscia continua, le precedenze e tutte quelle che, apparentemente, sono scocciature. E' un po come la storia del freno posteriore mai utilizzato! secondo voi perchè le case costruttrici ce lo hanno messo sotto il piede destro?; in pista, e solo in pista, si da sfogo alla voglia di velocità. 

Ancora, la regola del buon senso dice che...
per sciare hai il maestro,
per giocare a calcio hai l'allenatore,
per il tennis ti spari ore e ore di istruttore,
e vai a scuola, spesso, anche di burraco. E di pericoloso in questi sport c'è pochino, che ne dici?
Visto che ci sono vari corsi di Guida Sicura, perchè non investi un po del tuo tempo e rimandi l'acquisto del pezzo iperspeciale (ma serve?) e non ti fai un buon corso?


Lampss,

ilMac







giovedì 27 luglio 2017

MOTO TOUR CON IL MAC




La strada non è la pista! Impara a divertirti rispettando le regole

Che ne dici?
Lucchinelli Experience e Motorace saranno con noi nei nostri moto tour.

Questo il video di uno scouting con amici.



Tutti i nostri corsi di Guida Sicura si svolgono in apposite aree e sessioni dedicate alla sola didattica, quindi in esclusiva. Garanzia di sicurezza e qualità nell'apprendimento.
Una parte teorico/pratica tra aule e Piazzale Sicurezza del Circuito.
La parte pratica prevede esercizi di verifica delle capacità e primi accorgimenti tecnici. Ci si prepara quindi alla guida su strada nel piazzale e , sfruttando le piccole piste presenti a Cervesina (il Nivolino) e Adria (kart corto) si simulano situazioni di manovra stretta su strada.
E poi, prima di partire per il tour, l'entrata in pista, per ripetere, con guida più veloce  e massima sicurezza, tutto quanto appreso.
Quindi, via per il divertimento di un giro con guida turistica, per ammirare le bellezze del territorio nel raggio di circa 80/100 km.

Poche e tassative le regole:
  • la sicurezza stradale
  • il rispetto del codice stradale
  • l'attenzione all'abbigliamento
  • il rispetto degli altri utenti della strada.

Ti va di provare?

scrivi qui sotto un commento o una richiesta e ti contatterò per tutte le info.

Buona strada dal Mac

mercoledì 26 luglio 2017

Il mio Amico Cristiano.


E' inutile!
Mi trovo ad utilizzare il tuo aggettivo preferito.
E' inutile, non riesco, anzi, non riusciamo a farcene una ragione. Forse non vogliamo farcene una ragione.
Dimenticarti è impossibile come è impossibile non rivederti camminare nei box, nel paddock o all'entrata del tuo "all you can eat" vogherese.
La tua voce, la tua camminata, il tuo sorriso, il tuo pollice alzato.

Per te andava sempre tutto bene, anche se la vita non ti ha perdonato nulla, mai!
E tu non ti sei mai tirato indietro.
Sempre avanti, a testa alta, affrontando ogni ostacolo con una carica non comune.
Hai sempre vinto tu, fino a quella maledetta curva. 
Nella vita di tutti i motociclisti è sempre il "tempo sul giro" a farla da padrone. E sarebbe bastato che tu fossi stato un decimo più veloce per averti ancora qui con noi.

E si Amico mio, questa volta ci hai bastonati ben bene.
Vorrei fare l'elenco delle persone che hanno pianto la tua partenza, ma è impossibile.
Mi limito a Paola, Rebecca e Marco, ai loro sguardi, i loro occhi svuotati di ogni lacrima o le poche parole sussurrate.
Quando ci si sente con Daniela o ci si vede in circuito con Marta, Fausto, Fabio, Marco,  tu sei li con noi, sempre.
E quando cerco di farmi venire un'idea per un nuovo itinerario, sei li con me.
E valuto, come avresti fatto tu, tempi, luoghi, rischi e poi cerco il tuo si.

Cristiano, la tua breve e intensa vita non è stata inutile.
Hai insegnato a tanti il senso di amicizia, di lealtà e di coraggio.  
Nel tuo cuore, cuore da gigante, c'è stato spazio per amore, dolore, gioia e pianto, passione e delusioni.
Nei nostri, non ti preoccupare, ci sarà sempre spazio per te.

Se vorrai, ci rivedremo al mio pit stop.

Ciao dal Mac, un pò stancacervelli.






lunedì 12 giugno 2017

Voce del verbo FARE: le buone Amministrazioni




Qualche mese fa ho incrociato l'amico Ivan Elfi in una riunione programmatica della Comunità Montana.
A fine incontro Ivan mi dice, schietto e diretto: "a Romagnese abbiamo sentieri meravigliosi. Mettiamoli a disposizione di chi ha la passione per il trekking e la mountain bike. Che dici, lo facciamo? "
Di solito sono molto impulsivo in queste situazioni ma, in questo caso , ho voluto pensarci. Ben 20 secondi! Si, si fa, ma voi ci siete vero?

E si fa!


Aspetto tanti di voi il prossimo 18 giugno, perché a Romagnese prenderà il via una bella iniziativa, voluta, fortemente voluta, da tutta l'Amministrazione Comunale di Romagnese, dal Sindaco Aurelio Bramanti e la prima linea operativa la vice-sindaco Ada Debora Risi e il consigliere Ivan Elfi.

Lavorare con loro e con due grandi professionisti quali sono Massimiliano Nobile, Guida Certificata Accademia Nazionale MTB, e Federico Bertone, istruttore C.O.N.I Nordic Walking, è stato davvero costruttivo.

Abbiamo organizzato incontri con gli operatori commerciali del territorio, ristoranti, bar, hotel, agriturismo, salumificio, specialità alimentari, erboristerie, saloni di bellezza, estetiste insomma, tutte le attività di Romagnese.

Abbiamo percorso chilometri su chilometri, in bici e a piedi (ebbene si, anch'io in nordic walking e con la fat bike (per me cosa potevano inventare?)  a pedalata assistita che 4Bike con Matteo Para mi ha messo a disposizione).

Abbiamo identificato oltre 50 km di trail, dal più semplice al più complicato.

Abbiamo definito le modalità che permetteranno la costante manutenzione dei sentieri.

Abbiamo ideato tessere e sticker

Abbiamo creato programma di lancio, prevendendo il coinvolgimento di bambini e ..diversamente giovani.

Abbiamo...fatto.

Semplicemente, abbiamo portato avanti un'idea. Non ci siamo limitati a dire "qui si potrebbe fare"
Si,  con amministrazioni così tutto diventa più semplice.

A queste persone meravigliose, con le quali ho avuto il piacere di condividere meravigliose emozioni, un grande in bocca al lupo per il futuro del Romagnese Trail Bike & Walk Park.
Meritano tanto, tanto successo.

Per quanto mi riguarda, dopo oltre sei anni dedicati all'Oltrepò, questo è stato, con ogni probabilità, l'ultimo progetto territoriale.

Di Romagnese ce n'è una sola!


Ciau dal Mac

martedì 6 giugno 2017

La CAMPIONARIA che vorrei


E si, il Mac perde il pelo (capello) ma non il vizio...

Bene, sono piacevolmente colpito dal progetto del Sindaco di Voghera, Carlo Barbieri.

Giusto, giustissimo ragionare così se si vuole fare e creare qualcosa per il nostro Territorio; tutto il Territorio oltrepadano.
Ma...

Per professione, giro questo territorio in lungo e in largo , accompagno turisti e motociclisti, trekker e semplici amanti della natura e, sorpresa sorpresa, l'Oltrepò non è soltanto Salame e Vino, anzi...

Il turista che abitualmente incontro cerca il verde, le passeggiate, le strade libere , seppur disastrate come qualcuno insiste a scrivere, cerca gli autodromi dove dar sfogo alle proprie passioni,  cerca il castello dove dormire o quello  con il fantasma, cerca l'eremo di Sant'Alberto di Butrio e la storia di Frate Ave Maria, cerca l'agriturismo dove imparare a fare una buona torta, cerca un prato grande oppure il parco avventura o quello del lontano West dove far giocare i bambini, cerca il Giardino di Pietra Corva per trascorrere una domenica al fresco. Questo cerca. Uno su dieci mi chiede di visitare una cantina o un salumificio. Sono io ad insistere e a portarli, ma non è quello che " il milanese" cerca.
Già, e poi perché solo "il milanese"?
Con me hanno visitato l'Oltrepò amiche ed amici veneti, bergamaschi e bresciani, piemontesi, liguri e toscani. Tutti affascinati dalle colline e dai nostri Appennini, dai boschi e dalle verdi valli.
Sto lavorando per avere con me più spesso amici austriaci, tedeschi , svizzeri e francesi. So che agli operatori turistici non danno fastidio...o no!

Altra sorpresa. L'Oltrepò è terra di grandi Aziende.
Imprese che esportano i loro prodotti in tutto il mondo; imprese che producono attrezzature uniche e perfette, che tutto il mondo ci invidia, che permettono il funzionamento di gasdotti ed oleodotti, altre che realizzano il contenitore per il 90% di ciò che mangiamo e beviamo, oppure quella che ha inventato la colla che tutti i ragazzini del '56 ricordano, o le cucitrici presenti in tutti gli uffici del mondo. E poi ancora macchinari destinati all'agricoltura, le piccole macchine a spalla con motore, famose in ogni parte del globo.




Ecco perché mi piace l'idea di uno spazio fiera, su cui far convergere interessi vari, certamente vino e salame inclusi, ma non solo.

Cultura, Turismo, Industria, Artigianato, Enogastronomia e Agricoltura.

Abbiamo tutto, non dimentichiamolo!

Il Mac

mercoledì 19 aprile 2017

Un tour motociclistico in Marocco. Per ritrovare i Tuareg

Un tour motociclistico in Marocco. Per ritrovare i Tuareg, i miei Amici blu




Ed eccomi pronto a ripartire.
Il Marocco, una delle mie destinazioni preferite.
Ancora una volta lo farò scoprire ai miei Amici Clienti in moto, ancora una volta mi emozionerò e ancora una volta si emozioneranno

Scoprire le cascate di Ouzoud, le meraviglie del Saghro, le gole del Todra, le dune ed i campi tendati nel deserto del Chegaga , la casbah di Ait-Ben-Haddou ,  i cannoni di Essaouira e la magica piazza Jamaa el Fna  di Marrakech.
Tutto questo farà dimenticare la fatica degli oltre 4000 km che percorreremo in sella ai nostri moderni dromedari, e quando incontrerò per l'ennesima volta gli Amici e le Amiche Tuareg, berrò con loro l'ennesimo tè alla menta e mangerò , accovacciato accanto a loro, l'ennesimo pezzo di grasso di dromedario. E, per l'ennesima volta, sarò felice e ringrazierò Dio per avermi permesso di conoscere tutto questo.

Ma a proposito di Tuareg, sapevate che le donne Tuareg, possono divorziare senza problemi, non portano il velo e sono assai progressiste anche in tema sessuale?
Si, loro che spesso , come i loro compagni, hanno perso persino la vista, rubata dalla terribile sabbia che si infila ovunque e specialmente negli occhi, loro che riescono comunque a seguire le piste di deserti incredibilmente complicati grazie anche al senso dell'olfatto, loro che, come dicevo , sono di fede islamica, prima del matrimonio non hanno problemi ad avere diversi amanti e, una volta sposate, possono divorziare. La famiglia organizza vere e proprie feste del divorzio, con musica e balli .
Le donne tuareg, uniche nella tribù a saper leggere e scrivere,vere regine della tenda, che sempre è di loro proprietà, così come gli animali.
Le donne Tuareg. Credit: Daniel Lainè

E i misteriosi uomini blu, a quel punto che fanno?
Tornano in tenda con i genitori, tornano ad intrufolarsi nelle tende delle giovani tuareg, tornano a sposarsi e a percorrere quelle piste nel deserto che solo loro conoscono.
E tornano ad incontrare il Mac, dalle parti di M'Hamid, nelle notti di fine aprile, per condividere ricordi e un bicchiere di ipercalorico latte di dromedaria. Al Mac, però, è vietato intrufolarsi nelle tende. Parola!







lunedì 10 aprile 2017

Benvenuto in Oltrepo zio Gerry . Uno di noi




Oggi ho avuto il piacere di ascoltare "lo Zio Gerry" in conferenza stampa a Vinitaly.

Un piacere condiviso con alcune persone che amano l'Oltrepò come lo amo io e forse anche di più.

Sentire il racconto della sua nascita, in una vigna appunto, mi ha colpito e commosso.
Sarà perché siamo coscritti, lui di agosto io di luglio,
sarà perché i suoi primi anni da dj sono stati i miei primi anni da dj,
sarà perché le vacanze di settembre (all'epoca si andava a scuola ad ottobre) erano le più belle in assoluto, dentro la "navasa" a pigiare uva e poi, di nascosto, a bere mosto , con tutti gli inevitabili effetti collaterali (solo chi ha provato può capire 😉 )
sarà perché è un grande comunicatore,

ma oggi mi sono commosso, davvero.

E poi l'intervento appassionato del Maestro Vessicchio, con il suo progetto di portare la musica in vigna o in cantina per "aiutare" il vino  e la sua appassionata narrazione sulle fisarmoniche di Stradella ,  la storia della grande fabbrica, che già nel 1890 occupava oltre 300 dipendenti e che sfruttava una splendida architettura industriale in grado di sopperire alla mancanza di impianto elettrico. In questa fabbrica, ci ricorda il Maestro,  Mariano Dallapè, creò la prima fisarmonica interamente funzionante a scala musicale cromatica. Il fatto che debba arrivare il Maestro Beppe da Napoli, anche lui del '56, a raccontarlo a noi oltrepadani mi fa un po' pensare.


Una giornata, quella di oggi, che mi ha riportato davvero indietro di 50 anni.
Ed è stato bello!

Poi, ovviamente, ho anche bevuto un nettare rosato che fa Famiglia Giorgi ha prodotto per Gerry: il Pumgranin, (tradotto: melograno per chi non è pavese) squisito pinot nero lasciato qualche ora sulle bucce per ottenere un rosato che ti convince.
Niente, proprio niente male neanche il riesling (mesdì, mezzogiorno) e la barbera (regiù, il capostipite).

Che dire; benvenuto in Oltrepò Gerry. E continua a crederci , #aprescindere.

Buon tutto dal Mac

giovedì 30 marzo 2017

La Sensia che vorrei. Il progetto prosegue



E il progetto prosegue.

Ieri mattina ho avuto il privilegio di presentare alla stampa, nella sede dell'Associazione VogheraE',  insieme a Pier Ezio Ghezzi, una serie di proposte destinate alla nostra Amministrazione Comunale, che potrebbero portare grandi benefici a tutto il Territorio Oltrepadano.
Qui il link del progetto presentato

Ho avuto da alcuni di voi commenti positivi già alla prima pubblicazione nel mio blog di "La SENSIA del Mac".
Qualcuno di voi mi ha chiesto stamattina se scendo in Politica;
ribadisco qui che per quanto mi riguarda, l'ideologia politica non può e non deve entrare nella progettualità e nelle iniziative che hanno, come unico fine, lo sviluppo di attività, la diffusione delle opportunità che il territorio offre e, di conseguenza, il benessere generale.
Non deve e non può esistere sinistra, centro, destra.
In questo tipo di proposte deve esistere solo il bene comune e pubblico.

A chi mi ha accusato di voler fare gli interessi solo della mia impresa (?) confermo, come già comunicato in conferenza stampa, che Promofast, compiuti i suoi trent'anni lo scorso 9 marzo , cesserà l'attività. Io continuerò a fare ciò che ho fatto per tutta la vita: viaggiare, creare viaggi ed eventi per conto di chi me lo chiederà. Come dico sempre: ho viaggiato per vivere, vivo per viaggiare.


Ora vorrei ulteriormente approfondire ciò che si potrebbe realizzare qualora il progetto fosse accolto da chi, per funzione, deve dare vita alla Fiera stessa.

Mi piace pensare ad una prima edizione di FuoriSensa, con il coinvolgimento di decine di esercizi pubblici, di ogni categoria e in ogni angolo della città.

   Penso alla degustazione di un buon Bonarda in uno dei negozi storici di prodotti tipici, con sommelier ed enologi che raccontano di questo vino. E lo stesso per le bollicine , per un Buttafuoco Storico e per tutti i nostri vini e le nostre eccellenze agroalimentari.

   Penso alla presentazione, in un negozio di moda, di un nuovo trattamento delle nostre Terme di Salice e di Rivanazzano.

   Penso alla degustazione, in uno dei tanti cortiletti cittadini, di  formaggi oltrepadani che stanno conquistando il mondo.

   Penso al racconto, in un bar, della storia del Castello di Zavattarello.

   Penso...e che diamine, devo pensare solo io?

Dai forza, tiriamo fuori nuove idee e facciamo di tutto per realizzare.

Ricordate Rodari?
Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla Luna e sulla Terra
fate largo ai sognatori!
Ciao dal Mac

lunedì 20 marzo 2017

La primavera tra popoli. Immigrazione. Leggi, regole e...civile convivenza




Buona settimana e...buona Primavera.

Lo dico salutando il mio sessantesimo inverno, sperando che la mia sessantunesima primavera mi permetta di conservare serenità ed allegria.

Non è facile, per nulla.
Leggere i giornali, guardare la televisione, camminare nella mia cittadina, Voghera, ti porta ad essere tutt'altro che sereno ed allegro.

Non riesco ad essere insensibile al degrado che l'immigrazione non gestita ha portato, anche nei piccoli centri di provincia.

Non sono mai stato e mai sarò razzista. Ho trascorso la mia vita viaggiando, specialmente nei Paesi da cui arrivano questi disperati: Marocco, Tunisia, Ghana, Senegal, Nigeria, Centro e Sud America.
Questi uomini, donne e bambini non possono essere scaricati come fosse merce avariata e lasciata li a consumare ulteriormente, giorno per giorno.

E' evidente che questi nostri compagni di viaggio non sono in grado di gestire la libertà che hanno pagato ad un prezzo altissimo, e noi non facciamo nulla di serio per aiutarli in questo.
Accoglierli non significa permettere di restare e basta.
Accoglierli non significa dare semplicemente un letto e un tetto.
Accoglierli non significa fare ciò che si sta facendo.

Accoglierli e costruire una civile convivenza significa, prima di tutto, spiegare loro come si muove la nostra civiltà, insegnare e far capire le nostre regole.

Mi spaventa vedere giovani immigrati ubriachi: non sono abituati all'alcol ( per loro vietato anche dalla religione). Somministrarlo nei bar, venderlo nei negozi e supermercati solo perché lo chiedono è follia. La legge impone di darlo? Cambiamo legge. Subito.

Mi spaventa vedere che sono liberi di chiedere danaro in ogni angolo della città. Qualcuno ha cominciato a dare soldi e loro pensano sia normale così.
No, non è normale. Non è la zakāt.
La zakāt è un obbligo prescritto dal Corano, e che ogni musulmano deve osservare per essere definito un vero credente. E' uno dei cinque pilastri dell'Islam.  Loro sanno benissimo che nella loro religione, la zakāt non è volontaria e non viene riscossa fuori dai bar o dai ristoranti. La zakāt viene prelevata "forzosamente" sul reddito.
Il nostro donare, più vicino al concetto di saddka, in questo caso non fa per nulla bene.

E i non musulmani? non cambia nulla. Se da noi ubriachezza molesta, accattonaggio e insulti sono vietati basta dirlo e che sia chiaro anche a loro.
Appena mettono piede sul nostro territorio.
Non dopo. Lo si faccia subito e. come recita il proverbio, patti chiari , amicizia lunga.
Difficile?

Vi racconto cosa mi è successo qualche anno fa negli U.S.A.
Mi trovavo a Brainerd, in Minnesota, per una gara di Superbike. Finito il mio lavoro in circuito, stavo tornando in hotel, alla marina di Pelican Lake. Traffico zero, e sulla mia Cadillac Brugham Sedan (era una goduria noleggiare auto grandi come pullman al costo di una pizza in Italia) avevo inserito il cruise per evitare di superare le 55 miglia/ora, il limite di velocità imposto sulla 371 (in pratica un'autostrada con un prato di 20 metri tra le doppie corsie nord e sud), ben consapevole dei guai che il superamento di tale limite comporta.
Unico altro mezzo avvistato un'ambulanza in senso opposto, che viaggiava a gran velocità. Penso a chi ha più problemi di me in quel momento ma, all'improvviso, si materializza nei miei specchietti un riverbero blu allarmante: la macchina dello sceriffo. Mi blocca con la scena che spesso si vede nei film. Metto le mani bene in vista sul volante e aspetto il suo ordine di scendere dall'auto. Arriva e, severo, mi chiede i documenti parlando un inglese/americano assolutamente incomprensibile. Mi sequestra il passaporto, una volta che sono riuscito a fargli capire dov'era e mi dice di seguirlo. Cella , si, cella di sicurezza nel suo ufficio e, quando finalmente decide di parlami chiarisce cosa avevo combinato: non avevo rallentato incrociando l'ambulanza. Gli spiego che purtroppo non lo ritenevo necessario e lui, arrabbiatissimo, mi dice che avevo deciso io di venire negli USA e, di conseguenza, ne dovevo conoscere tutte le leggi. Mi lascia andare dopo un'oretta trattenendo il passaporto e dandomi appuntamento per una birra al bar del The Marina, di fianco al mio hotel, per le sette di quella sera. Si presenta, puntualissimo, con un libro: era il codice della strada americano. " Amico mio, questo è per te. Studialo e non avrai più problemi nel nostro paese".
Da allora non ho più attenuanti per gli errori nella guida quando vado, e lo faccio spesso, negli U.S.A.

Ecco, basta dirlo.
Meglio prima.
Meglio ancora, subito.

Buona e serena primavera dal Mac.














lunedì 27 febbraio 2017

La SENSIA del Mac


LA SENSIA CHE VORREI, LA SEICENTOTRENTACINQUESIMA!

La manifestazione fieristica più importante e antica della città  (dal 1382!) si ripresenta dopo la gestione commissariale, caratterizzata dalla mancanza delle aree stand coperte, posizionate nel piazzale centrale della Caserma Vittorio Emanuele II.


Per l’edizione 2017 si auspica la partecipazione di tutte le aziende più significative del Territorio Oltrepadano, e non solo di Voghera, al fine di celebrare, in via definitiva, Voghera Capitale dell’Oltrepo Pavese.


Se la presenza di aziende legate all’artigianato e alle PMI è ormai consolidata, discorso diverso è per le strutture del territorio impegnate nella ricettività e turismo, così come da sempre è troppo evidente la mancanza delle aziende legate alle attività vitivinicole; considerando che tali attività sono le più importanti ed impattanti sulla vita del Territorio, è da considerarsi quantomeno auspicabile una massiccia presenza.

Da trent’anni sono impegnato nel mondo del turismo, e mi piacerebbe pensare ad una Sensia rivolta anche alla promozione del Territorio che, ripeto, Voghera dovrebbe rappresentare.

Per questo parlo qui solo di  progettualità per una ipotetica

AREA TURISMO E PROMOZIONE TERRITORIO

posizionata in unica grande struttura (dimensione simile o superiore alla tendostruttura dedicata ai concerti e convegni).

Voghera sarà presente con l’Assessorato al Turismo, affiancata dal GAL e dalla Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese, e si posizioneranno come “reception” dello stand, proprio in virtù della loro funzione di rappresentanza ed accoglienza sul Territorio.


Avanzando nello stand, diviso da un corridoio centrale, incontreremo da un lato il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, il Distretto del Vino Oltrepò Pavese ed il Consorzio Salame di Varzi: insieme presenteranno le varie Aziende associate, ovviamente presenti. In quest’area saranno posizionati banchi degustazione e aree per “avvicinamento” ai corsi sommelier.

Sarà, per le cantine e gli operatori di settore, un’importante opportunità per ospitare i titolari dei più blasonati ristoranti di Milano, Genova, Torino e di altre parti d’Italia, le riviste di settore e per la presentazione/lancio di nuovi prodotti. Il pubblico, ovviamente, potrà acquistare la classica “tasca” per aver diritto alle degustazioni di prodotto (massimo 5 per ogni ticket tasca). Nella stessa area sarà presente la rappresentanza dei prodotti inseriti nel presidio slow food Oltrepò Pavese.


Dall’altro lato avremo la C.C.I.A.A. di Pavia e ASCOM, che presenteranno Hotel, Agriturismi e Ristoranti del Territorio.

In quest’area si terranno anche gli incontri one to one tra gli operatori internazionali invitati ed ospitati dall’organizzazione, con la logica che viene applicata da tutte le organizzazioni fieristiche di settore: gratuità totale per gli invitati a fronte di un numero minimo di incontri assicurati. Saranno pertanto presenti 20 tour operator che operano in Germania, Svizzera, Austria e Francia. 5 per ogni nazione. Ognuno dovrà incontrare almeno 8 strutture nei due giorni di presenza sul territorio. (in caso contrario tutte le spese gli saranno addebitate). Alle delegazioni saranno riservate attività collaterali, quali visite in loco delle strutture che avranno aderito al progetto;

tour guidati nelle location più interessanti del Territorio, saranno previsti nel servizio di ospitalità.

A completare il quadro dell’accoglienza, la presenza delle Terme di Rivanazzano e Salice.

Ogni operatore presente avrà a disposizione uno stand 3x3.


Nella tre giorni fieristica sono da prevedere almeno due convegni con la partecipazione di Ospiti di livello internazionale.(Si auspica presenza Assessori Regionali)


A supporto di tutte le iniziative, per servizio hostess e guide, le scuole vogheresi di settore:

·         Il turistico del Baratta,

·         L’alberghiero dell’Alfieri

·         Le classi superiori del Gallini


Per garantire all’area un flusso importante di visitatori, saranno da prevedere altre attività:

·       Offerte speciali ai CRAL e alle Associazioni varie delle più importanti città di prossimità, assicurando loro un servizio navetta a carico dell’organizzazione.

·       Moto e Autoraduni delle marche più blasonate, i cui partecipanti sono di norma alto-spendenti e con alto interesse al turismo. Sarà ovviamente organizzato un tour con partenza dall’area fiera

·       Festival dello street food oltrepadano e della Birra Artigianale, con la partecipazione di “personaggi noti” (Chef Rubio e, perché no, una puntata speciale di Unti e Bisunti?)
      

La promozione dell’evento sarà affidata alle maggiori testate anche nazionali:

Sale e Pepe, Donna Moderna, Giallo Zafferano per i periodici (quindi da programmare con la massima urgenza)

ViviMilano, Corsera, il Giorno, la Stampa, Libero, Repubblica, il Giornale: sui quotidiani almeno un’uscita teaser e poi il promo

TelePavia, Telereporter, Rete4

Per quanto riguarda Rete4 sarebbe interessante una puntata di Ricette all’Italiana di Davide Mengacci.

Questa è la Sensia che vorrei.
E tu?

Buona Sensia dal Mac

domenica 19 febbraio 2017

McDonald's & MacSlow








VS    

I'm lovin' it  #meipanesalam
                                 



E si, il tema è di quelli...gustosi, forse un po' calorici , ma gustoso certamente.

McDonald's si McDonald's no, questo è il dilemma.



A Voghera, cittadina di quell'area ancora poco conosciuta nel mondo, o forse in Italia, probabilmente in Lombardia, chiamata Oltrepò Pavese, si discute in questi giorni sull'arrivo di un nuovo Mc Donald's.

Si discute sulla qualità del cibo che la catena di ristoranti di Oak Brook, un sobborgo di Chigago (non fate battutacce), nata nel 1955 ( ma in realtà il primo chiosco dei fratelli McDonald servì i primi hot dog nel 1937 ad Arcadia, in California) serve a milioni di clienti, ogni giorno, grazie ad  oltre 430.000 dipendenti e migliaia di punti vendita.
Si discute sull'opportunità che hanno i numerosissimi tifosi della pallavolo e della pallacanestro che, a migliaia, seguono gli eventi al Palazzetto dello Sport.
Si discute sulle decine di ristoranti e bar che proprio in questi ultimi anni sono riusciti a far decollare il loro business, costretti a chiudere con l'arrivo della grande M color senape (ecco, appunto, no battutacce neppure qui)
Si discute sulla "centralità" del Parco (?) Baratta, in effetti un parco commerciale, a tutti gli effetti.

Si, noi di Voghera, cittadina di quell'area ancora poco conosciuta nel mondo, o forse in Italia, probabilmente in Lombardia, chiamata Oltrepò Pavese, vorremmo bloccare l'insediamento del nuovo punto vendita (non ho idea di che numero sia nel mondo...) di McDonald's, 25.000.000.000$ di fatturato,

Non sto scherzando, davvero. Si discute veramente su quello che ho scritto.
Ma...

Non si discute sulla grande opportunità di sfruttare si, letteralmente sfruttare, il richiamo che il Mc avrà sui giovani.
Non si discute sulla possibilità, finalmente, di far conoscere ai ragazzi e agli amici del Palazzetto i nostri prodotti, quelli del presidio slow food, contrapponendo semplici bancarelle al grande punto vendita.
Non si discute sulla grande opportunità di lanciare, finalmente, lo Street food d'Oltrepò
Non si discute sulla possibilità di utilizzare, per il lancio  dei progetti di cui sopra, l' ENAIP, la scuola alberghiera di Voghera (come non lo sapevate? ma si, quella dell'Istituto di formazione Vittorio Alfieri di via San Lorenzo (!))
Non si discute di chiedere al GAL il patrocinio per l'acquisto di tre o quattro automezzi da adibire allo Street food (signor Presidente, si tratta di qualche decina di migliaia di euro del vari milioni che vi sono stati assegnati e leggendo i nomi dei consiglieri, qualche vogherese c'è)
Non si discute di coinvolgere e favorire (semplicemente accelerando licenze ed autorizzazioni), anche i privati che volessero intraprendere tale iniziativa
Non si discute. Punto

Personalmente, come Mac, sogno davvero di vedere bellissimi mezzi attrezzati che servono porzioni di agnolotti, piatti di riso alla vogherese o con zucca berrettina di Lungavilla,  fette di miccone con il salame di Varzi o cotechino, il cacciatorino, il lardo, la bondiola e la coppa o la pancetta.
Le nostre torte, la nostra frutta, il nostro vino.

Sono tutti piatti che potrebbero tranquillamente essere serviti, con un bicchiere di rosso Oltrepò, allo stesso prezzo di un McMenù Classic,  che varia in base al panino scelto (  con Big Mac il prezzo consigliato è 6,35 euro, con il 1955 il prezzo è 7,35 euro).

Ci sta un panino con la micca e salame di Varzi, un bicchiere di vino o birra locale (bicchiere non bottiglia) o una bevanda (se il cliente è minorenne); possiamo fare a meno delle pericolose patatine fritte in cambio di una fresca insalatina direttamente dagli Orti Sociali di Voghera.

Nessuno può vietarmi di sognare e, al tempo stesso sarei grato se  qualcuno potesse spiegarmi perché non si possa fare.


Che ne dite, streetfudiamo?

ma si da,#weloveoltrepo #vivavoghera #bevatalti

Un MacAbbraccio